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ARANCIONE

di

Noemi Fabbri


Il pittore Gelsomino era disperato perché doveva dipingere per il re un quadro con la regina che indossava un abito di colore strano.
Cercava e ricercava fra i suoi colori, ma niente...
"Povero me, - pensava - e adesso chi lo dice al re che non ho il colore per dipingere l'abito della regina: quello come minimo mi farà tagliare la testa! Ora esco, vado dai miei amici: forse loro potranno aiutarmi".

Durante la sua assenza, i colori cominciarono a parlare tra loro. Disse il blu: "Ma cosa se ne farà mai di un nuovo colore quando ci siamo già noi? Guardate me per esempio, io sono il più bello perché ho il colore del cielo, del mare, del lago, del fiume e di tanti fiori!".
"Presuntuoso, - esclamò il giallo - io sono il più bello perché ho il colore del sole, del grano, del fieno!".
"Ma smettetela, - disse infuriato il rosso - sono io il più importante, io che ho il colore del fuoco, del cuore e dunque dell'amore!".
La discussione divenne sempre più animata, i colori urlavano, si insultavano, finché ... il rosso diede uno spintone al giallo e il giallo di rimando diede uno schiaffo al rosso, così forte, ma così forte che tutti e due precipitarono giù dall'alto scaffale dove il pittore li aveva riposti.

Proprio in quel momento passava di lì sotto il gatto Pisolo, il quale, intento in uno dei suoi soliti pisolini, era stato svegliato dal rumore e stava per dire: "Che cos'è questo baccano?" quando si ritrovò addosso il giallo e il rosso che litigavano a più non posso. Pisolo provò a fermarli, ma fu dura perché i due colori continuavano a picchiarsi e ad urlare.
Finalmente tornò la calma. anche perché sia i colori che il gatto erano stanchissimi e si addormentarono.

Poco dopo il pittore tornò e vedendo il disordine esclamò: "Ma cosa è successo qui, e Pisolo dove è finito? Pisolo! Pisolo, vieni qui!".
Quando vide il gatto non credette ai propri occhi: indovinate un po', Pisolo aveva cambiato aspetto ed era proprio del colore dell'abito della regina.
Il pittore era felicissimo, e dai barattoli del rosso e del giallo caduti in terra capì come si poteva ottenere quella strana tinta. Però non sapeva come chiamarla: si guardò un po' intorno e vide delle arance sul tavolo. "Ma sì - disse - la arance hanno lo stesso colore, ho trovato: lo chiamerò arancione!".
Il pittore dipinse un bellissimo ritratto della regina e ricevette dal re una borsa piena di monete d'oro.


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