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di
C'era una volta un cane che non riusciva ad abbaiare, così un giorno i suoi padroni
decisero di mandarlo a scuola di abbaiamento. Il povero cane si trovò in mezzo ad altri
cani, tutti muti. Invano provarono ad incitarlo, ma niente: non diceva bau. E povero il
nostro cagnolino! Abbattuto e senza più alcuna speranza, pensava :
-Se non imparerò ad abbaiare, non servirò a niente e mi lasceranno in mezzo ad una
strada -. Quella notte fu nera. Sognò di essere mandato via da casa sua e di trovarsi ad
elemosinare qualche osso, in giro per la città. Alla mattina si svegliò tutto sudato,
affamato e spaventato. Telefonò a casa e disse al suo padrone:
- Per favore, non abbandonatemi in mezzo alla strada! Vi prometto che farò la guardia -.
Il suo padrone, allora, lo rassicurò dicendogli che doveva solamente imparare ad abbaiare
e null'altro. Si tranquillizzò, prese i suoi libri e andò a lezione con gli altri cani.
- Innanzi tutto ragazzi - diceva il maestro - dovrete imparare a tirare il collo, con la
testa rivolta indietro e provare a dire AU AU! -. Allora tutti i cani allungarono il collo
rischiando di strozzarsi e soffiavano senza riuscire a far venire fuori nulla che
assomigliasse ad un bau. Il maestro cercò di aiutarli, abbaiando lui stesso. Nulla. Ad un
certo punto, un gatto che passava di lì si affacciò alla finestra incuriosito da quei
versi. I cani si precipitarono contro di lui, abbaiando finalmente come un vero cane deve
fare. E fu così che impararono tutti ad abbaiare.
(Tratta da "Il Giornalino - Primo Conto" della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza)