Ritorna alla pagina principale



FARFALLE

di

Marvi


Era ormai primavera: il sole splendeva caldo e, nel giardino, il profumo delle forsizie era così forte da inebriare. Per tutta quella bella domenica, finalmente all'aria aperta, Marco e Giulio avevano giocato a nascondino e avevano fatto le corse in bicicletta.
Non per la stanchezza (loro non si stancavano mai di giocare!), ma per la sete, erano rientrati da poco in casa. Stavano avviandosi verso la cucina, dove avevano l'intenzione di bere un bel bicchiere d'acqua fresca, quando sentirono nell'aria delle ristatine leggere.
Si fermarono, si guardarono e, con l'indice sulle labbra, si fecero l'un l'altro il segno di fare silenzio. Certamente quella non era la voce della mamma!

Erano quelli dei suoni leggerissimi, argentini, quasi irreali. Sembravano dei piccoli campanellini ai quali un venticello lieve facesse il solletico...
E provenivano proprio dalla loro stanza!
Cosa poteva essere? I loro giocattoli si erano messi a giocare come nella favola del "Soldatino di piombo"? O forse erano giunti quei birichini e dispettosi dei folletti del Nord, per fare i loro dispetti?

In punta di piedi, attentissimi a non far rumore, Marco e Giulio si avvicinarono alla porta e, a turno, guardarono all'interno della stanza attraverso la serratura.
... Non credevano ai loro occhi ... riguardarono ancora una volta ... nella loro stanza si erano date appuntamento le più belle farfalle che avessero mai visto!
Ali rosse, azzurre, gialle, dai disegni fantastici, si libravano nell'aria della loro stanzetta!
Marco e Giulio le guardarono a lungo, affascinati dalla loro gioiosa e spensierata allegria.
Quanto avrebbero voluto giocare con loro!

Dovevano solo presentarsi a quello sciame festoso di farfalle e chiedere se potevano aggregarsi alla loro allegra compagnia, suggerì convinto Marco.
Ma dovevano muoversi con leggerezza e parlare sottovoce per non spaventare quelle affascinanti creaturine, raccomandò Giulio.
E fecero proprio così: socchiusero pian piano la porta e con passettini leggeri entrarono nella stanza.

Figurarsi!
Le farfalline, così sensibili, si accorsero subito di loro e, spaventate dalla loro presenza, si rifugiarono nell'angolo più alto e lontano della stanza.
Marco e Giulio allora, immobili, sussurrarono: "Ciao farfalline! Siete bellissime e i vostri giochi sono così divertenti che abbiamo pensato di giocare con voi, se ci volete!"
La farfallina più coraggiosa dello sciame (forse era la loro regina?) si staccò un po' dalle altre e con voce sottile rispose: "Ci piacerebbe trovare nuovi amici! Sapessi quanti giochi nuovi potremmo insegnare! Ma abbiamo paura degli uomini: sono così grandi ... e poi abbiamo visto una volta che certi catturano le farfalle per farne dei quadri ..."
Marco e Giulio sapevano che gli entomologi conservano le farfalle catturate fissandole con degli spilli a delle tavole di legno. Ma loro no, non l'avevano mai fatto e non avevano nessuna intenzione di farlo nemmeno in futuro. Rassicurarono così, con parole sincere e calorose, le farfalline ospiti della loro stanza.

La farfalla che aveva parlato con loro confabulò un po' con le sue amiche, "frrr... frrr.... frrr", e convinse le sorelline. Dopo un po' infatti, lo sciame ricominciò a muoversi e le farfalline si avvicinarono a Marco e a Giulio, e li coinvolsero in una elegante danza. Quindi fecero loro il solletico, raccontarono loro delle storielle divertenti, giocarono a rincorrersi, ...
Da allora quante altre volte Marco e Giulio giocarono con loro, soprattutto in giardino!

Una domenica pomeriggio Marco e Giulio dissero alle loro amiche farfalle che non avrebbero potuto giocare con loro perché erano stati invitati dalla nonna per la festa di compleanno dei loro cuginetti Giordano e Alex. Le farfalline allora si riunirono in assemblea: se Marco e Giulio erano i loro migliori amici, anche Alex e Giordano erano loro amici.
Parlottarono un po' tra loro finché giunsero alla conclusione che dovevano contribuire alla riuscita della festa di compleanno dei cugini di Marco e Giulio!
Leggere e festose, quella domenica seguirono i loro amici e, entrate dalla finestra del salotto della nonna, si disposero qua e là nella stanza come se fossero degli splendidi mazzolini di fiori che, al momento del taglio della torta di compleanno, si misero a tintinnare come delicati e dolcissimi campanellini.

Fu questa una sorpresa che rese indimenticabile la festa!
Marco e Giulio la ricordano ancora con grande emozione!


Ritorna alla pagina delle favole di Marvi

Ritorna alla pagina principale