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LA PIUMA D'ANGELO

di

Marvi

 

Da un po’ di tempo era nervosa e triste. Le sembrava che tutto il mondo fosse contro di lei.
Nulla andava per il verso giusto, nemmeno a casa.
Nonostante il cattivo umore, che le suggeriva di chiudersi nella sua cameretta, aveva obbedito alla mamma ed era andata in giardino. 
Si era appena seduta sul muretto, che lo sguardo fu attirato da qualcosa di bianco che lentamente stava per adagiarsi vicino ai suoi piedi. Era una piuma. Si piegò per guardare meglio: era proprio una piuma, ma così leggera, così bianca, così soffice…
Di solito non raccoglieva nulla da terra e non accettava mai nulla dagli sconosciuti: era molto rigorosa in questo, perché sapeva che poteva correre seri pericoli…
Però quella piccola leggerissima bianchissima piuma …sentiva di non poterla lasciare lì. La raccolse con due dita, con cautela, e subito si sentì felice. Corse dalla mamma per mostrargliela e poi la ripose nel marsupio che portava sempre con sé.

Da quel giorno, quando si sentiva triste, quando le sembrava di non riuscire a combinare nulla di buono, quando era arrabbiata, cercava la sua piuma, la guardava e la accarezzava tenendola delicatamente con due dita. Chissà perché, ma facendo così trovava le soluzioni ai suoi problemi: se il compito non le riusciva, le veniva in mente un’idea per completarlo; se era arrabbiata con la sua amica del cuore, riusciva a ripensare con lucidità a quel che era successo, riusciva a capire perché avevano litigato e perfino a cosa doveva fare per riappacificarsi; se era triste, le veniva in mente un pensiero divertente che le faceva tornare il sorriso. 
Era così preziosa per lei quella piuma che la custodiva davvero come un tesoro e non la lasciava toccare da nessuno.

A settembre era tornata a scuola. 
Fu nel giardino della scuola che vide per la prima volta quella bimba sfortunata, costretta in carrozzella. I loro occhi si erano incrociati mentre saltava felice con le sue amichette. Che occhi tristi!…
Aveva sentito subito il desiderio di fare qualcosa per lei. Ma che cosa? 
Le venne in mente la sua “piuma”. Non era facile privarsi del suo prezioso tesoro, ma sentiva che solo quel gesto avrebbe avuto davvero un significato. 
Si avvicinò e gliela mise tra le mani. Un momento ... e la bimba triste … sorrise!

Tante volte si era chiesta da dove fosse arrivata quella piuma leggera, soffice, bianchissima, leggerissima e … magica. Ora l’aveva capito: non poteva che essere la piuma di un angelo, perduta forse mentre cercava di sfuggire i fulmini del temporale, oppure mentre giocava tra le nuvole con gli altri angeli. 
… Ma no! Quella piuma non poteva esserle capitata tra le mani per caso! Finalmente aveva capito! Ora ne era certa! Quello era un dono che le aveva inviato il suo angelo custode!


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