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ATTILIO E IL BRUCO

di

Valentina


Attilio, lo scoiattolo, se ne stava gambe a penzoloni su di un ramo a contare nocciole quando improvvisamente un bruco, facendo capolino da un guscio tondo, gli gridò sul muso, decisamente contrariato: ” Signor castoro, o scoiattolo, o razza di topone che non è altro…mi rimetta subito al mio posto, non ho nessunissima intenzione di venire in letargo con lei! Puzzone!”
Attilio un po’ spaventato, guardò bene la nocciola, poi infilò un ditino nel buco per cercare l’intruso. “Lasciami stare, Puzzone di un roditore, non lo vedi che non c’è posto qui dentro per un ciccione come te?”
Ma Attilio desiderava fare amicizia con il bruco scontroso e così insistette, dicendogli dolcemente: ”vieni fuori bel bruchino e diventiamo amici, ti rimetterò dove ti ho trovato, ma prima dimmi come ti chiami”.
“Mi chiamo Comemipareamé e non faccio amicizia con i divora case!” disse il bruco.
“Divora case? Ma io non mangio case, solo nocciole!” ribatté lo scoiattolo.
“Ma ci sei andato alla scuola materna o no? Non lo sai che le nocciole sono le casette di noi bruchi?” rispose il bruco sempre più irritato.
Attilio rimase sbalordito; certo quello era un bel dilemma…il fatto era che gli dispiaceva di essere un divora case ma come rinunciare alle nocciole? L’inverno è lungo e freddo e senza nocciole non si può stare.
Pensa e ripensa, ad Attilio venne un’ottima idea: BUSSARE! Così fece la prova sulla nocciola del bruco scontroso: ”Toc! Toc!” nessuna risposta, “Toc! Toc!”
“Non c’è nessuno, Puzzone!” rispose quello dall’interno.
“Se non c’è nessuno, allora questa non è una casa ma una semplice nocciola e la posso mangiare, ma…” continuò “se mai ci fosse qualcuno, io rispetterei una tanto graziosa casetta…” disse Attilio.
Ecco come fu che il bruco si lasciò convincere e disse: “D’accordo, qui dentro ci sono io, il bruco Filippo, ma tu sei un Puzzone lo stesso!”


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