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L'INCANTESIMO

di

Teresa

 

C’era una volta, in un bosco bellissimo di castagni, una casetta tutta rosa, a forma di cappello. Lì viveva la maga “Gam”, allegra e simpatica, che trascorreva le sue giornate a preparare le pozioni magiche per tutte le occasioni.
Un giorno, mentre cercava le erbe necessarie per le sue magie, sentì una vocetta acuta dietro di lei, non capì che cosa diceva e pensò di essersi sbagliata, perché quando si girò non vide nessuno. Alcuni minuti più tardi risentì la voce che la chiamava: << Maga, per favore, ascoltami!>>
Guardò attentamente tra il fogliame e vide un essere buffo: aveva un grande cappello a punta arancione, casacca e pantaloni verdi e delle strane scarpe marroni con la punta. Gam, dopo averlo squadrato ben bene da capo a piedi disse: <<Chi sei?>> Quello disse: <<Sono uno gnomo, mi chiamo “Moen” e vengo da un bosco molto lontano da qui. Sto vagando da un anno alla ricerca di un’erba speciale, che servirà come ingrediente per una pozione magica che farà guarire mio padre. Ancora non l’ho trovata, ma forse tu la possiedi! Ti ho seguito anche ieri durante la ricerca nel bosco!>> La maga rispose: <<Beh, sarei felicissima di aiutarti! Vieni con me a casa, controlleremo insieme!>>
I due si avviarono e intanto Moen raccontò la sua storia. Il padre “Luf,” sempre piuttosto vigoroso e attivo, un brutto giorno non ebbe più la forza né di camminare né di fare un qualsiasi gesto e a poco a poco perse anche la parola, divenne un essere rigido, immobile, solo gli occhi potevano aprirsi e chiudersi; capiva tutto, ma non poteva rispondere. La moglie e i figli erano disperati, finchè seppero dallo gnomo sapiente del villaggio che era sotto l’effetto di un incantesimo e, dopo aver cercato per giorni nei suoi libroni, trovò che poteva essere liberato dalla magia con una pozione ottenuta con diverse erbe, tra cui la “peuropteris“ che era piuttosto difficile da trovare. Così Moen cominciò a cercarla in ogni bosco, prima nei dintorni di casa sua, poi più lontano,sempre più lontano ed ecco che era giunto fin lì, tra i castagni.
Mentre finiva di raccontare giunsero davanti alla casetta, vi entrarono e subito Gam mostrò allo gnomo la sua raccolta di erbe: ce n’erano migliaia, appese a dei fili sul soffitto. Moen cominciò a controllarle una per una, ma non trovò quella che cercava; divenne triste e pensò che avrebbe dovuto ancora girare per chissà quanto tempo prima di trovarla. Sconsolato, si mise a sedere e una grossa lacrima scese per la guancia, la maga si commosse e gli propose di stare con lei alcuni giorni per andare in un altro bosco, dove viveva una maga amica. Avrebbero chiesto anche a lei e poi avrebbero deciso che cosa fare.

La giornata trascorse così tra tante chiacchiere su pozioni, magie ed erbe. Il giorno dopo, all’alba, Gam prese il sacco per la raccolta delle erbe e con Moen si avviò verso il bosco di lecci, dove abitava la maga Fil. Vi arrivarono subito perché Gam pronunciò una formula magica, contò fino a tre e si ritrovarono in una radura al centro del bosco e videro la casa. Non ebbero bisogno neanche di bussare, perché Fil era una maga potente e si accorse immediatamente della loro presenza, anzi, precedendo la loro domanda, disse che quell’erba che cercavano lei non l’aveva, ma sapeva dove prenderla. Moen si rincuorò e domandò che cosa doveva fare, Fil disse che l’avrebbe guidato lei stessa nel luogo dove cresceva quell’erba.
Così, senza indugio, si avviarono verso il fiume e con la solita magia si ritrovarono davanti ad una casupola con un recinto; lì c’era un vecchio falegname che, con grande fatica, raccoglieva dei tronchi e li ammassava in un angolo. Appena li vide chiese che cosa cercavano e, saputo il motivo, disse che avrebbero potuto raccogliere l’erba nel suo recinto a patto che le maghe gli preparassero una pozione per farlo ringiovanire, perché quel terreno era di sua proprietà e nessuno poteva passarci senza il suo permesso.
Le maghe acconsentirono e con Moen andarono a cercare l’erba, che trovarono quasi subito tra due grosse pietre. Lo gnomo la prese e la mise in una tasca della casacca, poi cominciò a saltare e a ballare dalla gioia, più volte lanciò in aria il suo strano cappello e lo riacchiappò con parecchie giravolte. Era fuori di sé dalla contentezza, abbracciò le maghe e perfino il taglialegna, che tentò di ballare con lui, felice, al pensiero di poter ringiovanire con la pozione magica. Non si accorsero che Fil e Gam erano sparite, ma dopo alcuni minuti esse riapparvero e consegnarono la pozione al taglialegna, che, dopo averla bevuta, divenne un baldo giovanotto dall’aspetto simpatico.
Le maghe e Moen si allontanarono e, arrivati presso un albero centenario, si sedettero. Lo gnomo, dopo mille ringraziamenti, disse che ora avrebbe dovuto affrontare il viaggio di ritorno verso casa, ma Gam lo rassicurò replicando che non ci sarebbe stato bisogno di preoccuparsi, perché con la sua magia si sarebbe ritrovato immediatamente a casa. E così fu: il babbo di Moen si riprese e da quel momento vissero tutti felici e contenti.


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