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LUIGINO

di

Valeria

 

Che caldo oggi. Non si muove una foglia. Qui sotto quest’albero di castagno si sono rifugiati alcuni turisti e mentre cercano di vincere l’afa attaccandosi alle bottiglie di acqua ghiacciata, girano attorno all’albero cercando le poche zone d’ombra che si muove man mano che il sole compie il solito giro nel cielo. Le poche casette sparse in questo paradiso terrestre, luogo privilegiato per poche persone, si sono attrezzate di condizionatori peggiorando ulteriormente le condizioni climatiche del luogo. L’aria calda, infatti, che emanano è peggio di questo caldo africano.
"Eh si! Qui, il caldo, ogni anno aumenta sempre di più. Colpa dell’inquinamento atmosferico," sostiene convinto un uccellino poggiato da ore su un ramo del secolare albero. "Abbiamo fatto un esposto, raccogliendo le necessarie firme, al Comune, affinché convincano i villeggianti a non peggiorare la situazione climatica del luogo, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Anche il Sindaco si è fornito di condizionatori in casa propria. Pensate che ne ha comprati ben tre. Cosa ci farà con tutta quest’aria fredda in casa….!!!!!"
"In fondo, dice Oscar, veniamo qui di tanto in tanto, anche se da qualche anno un po’ più spesso perché i nostri amici decidono di sposarsi tutti in estate" e, con questo caldo è un vero tour de force. Poi, guarda caso, scelgono tutti lo stesso posto, qui, su questo storico Castagno ed io, mi ritrovo a fare il solito testimone dello sposo. "Ma la sposa, la conosci?" esclama Oscar quasi incuriosito rivolgendosi ad Elsa, una canarina tutta pepe, con una macchia rossa sul becco che le da un tocco particolare. "Di vista…..", risponde lei alacremente, "l’ho vista di sfuggita l’anno scorso al matrimonio di Ugo e Giulietta, non ti ricordi? Era seduta al tavolo con Manuele e ……..come si chiama la sua nuova compagna?" Uhmmm….non mi ricordo…..ne ha cambiate così tante di fidanzate…..

Improvvisamente un gruppo di scout sbuca vociando dal portico che dà sulla piazza d’onore dove è situato il secolare albero: gridano e ridono contenti dandosi robuste manate sulle spalle, come si fa tra amici quando si è in vacanza. Un ragazzo un po’ distratto e forse anche curioso si allontana dal gruppo e si ferma. Toglie lo zaino pesante dalle spalle, prende la borraccia e se la porta alla bocca per bere sedendosi ai piedi dell’albero. Tocca le grandi radici che fuori escono dal terreno secco e comincia a gridare al resto del gruppo di avvicinarsi a lui invitandoli a prendere posto accanto.
Il resto del gruppo, all’unisono, grida e schiamazza senza tregua, finché, sollecitati dal compagno si adagiano lentamente e la maggior parte di essi cominciano ad aprire gli zaini tirando fuori degli involucri enormi ricoperti di carta stagnola. Dei grossi e succulenti panini vengono addentati voracemente senza scampo e un rumore inconfondibile, quello dello stappo di lattine di coca-cola, disturba il quieto vivere della fauna selvatica circostante. Banane e cioccolata addolciscono l’ingordo palato e quando tutti vanno via è un turbinio di colori che travolge i candidi occhi dei piccoli volatili: giallo, rosso, verde, rosa e per finire argento, quello della carta stagnola.
Ai piedi del nostro grande "amico" si addensano rifiuti di ogni genere. "Guarda Oscar, l’argento può servire per i bordi dell’abito, che ne dici?" Sbotta Irma, entusiasta della sua idea. "Dico che è una bella trovata", risponde con il suo solito ottimismo Oscar, "se prendiamo quei tovaglioli bianchi, però, per cucire il velo, non sarebbe male. Ah proposito, quando dev’essere lungo?" "Non ce l’hanno detto", risponde preoccupata Irma, "ma provvederò velocemente informandomi con Luisella la sarta".

Sazi e felici i ragazzi si allontanano intanto che a terra è indaffarato un gatto randagio intento a rovistare tra i rifiuti sparsi un po’ qua e un po’ là. "Siamo fregati", dice Oscar agli altri, "e adesso come si fa a prendere ciò che ci occorre, quel brutto gattaccio farà una vera razzia e a noi rimarranno le briciole e qualche brandello di "stoffa".
Non fa in tempo Oscar a finire la frase che la interrompe Irma, la sua segretaria: "guarda Oscar, guarda cosa sono riuscita a prendere prima che i gatti si facessero vivi." "Mmm, questa carta stagnola andrà benissimo per il colletto…..", pensa e poi aggiunge: "brava Irma, sei una assistente in gamba." "Guarda un po’, non appena si fa vivo uno ne spuntano dieci dopo un minuto. Gattacci!!!!!"

Ad un tratto comincia a piovere grandine grossa come fagioli. "in questo periodo è normale, dice Assuntina un canarino malizioso, a tutti i presenti. Voi forse non ve lo ricordate aggiunge, ma qualche anno fa, sempre in questo periodo, cadde tanta di quella grandine, che tutti i turisti che vennero a ripararsi rimasero colpiti sul serio in diverse parti del corpo".
Il terreno, surriscaldato da giorni e giorni di sole cocente, cominciò a liberare un profumo inconfondibile di terra umida. Dopo tanto caldo, gli abitanti del luogo e in molti spensero il loro condizionatore e scesero in strada senza l’ombrello canticchiando allegramente, incuranti di bagnarsi, raggiungendo il "Castagno"a piedi e scalzi. Quello che sembrava essere solo un acquazzone estivo però non accennava a fermarsi, e così dopo un po’ la gente cominciò a tornare nelle loro case bagnati fradici ma contenti per la "rinfrescata".
Qualcuno disse: "certo, questa pioggia ci voleva proprio, ma adesso potrebbe anche smettere di piovere!". Sotto l’anziano albero si erano, intanto, rifugiati molti gitanti, la terra era così inzuppata di acqua ch’era difficile camminare per tutti. I pochi coraggiosi che cercavano di varcare le grosse pozze che si erano, nel frattempo, formate, dovevano rimboccarsi i calzoni fino all’inguine. La piccola folla che, in un primo momento, pensava di aver trovato rifugio, cominciò a preoccuparsi ed un po’ di sconforto sopraggiunse perché nessuno riusciva ad allontanarsi da lì.
Per fortuna che qualche simpaticone, nella mischia, si trova sempre. Di bella presenza, alto, atletico e con un sorriso da favola, faceva di tanto in tanto, l’animatore turistico nei villaggi. Il ragazzo, conosceva tantissimi giochi di società e quando vide le facce tristi cominciò a gridare: signori e signore venite a vedere l’arca di Noè, ci sono tutti, uomini, donne e bambini al posto degli animali. Ognuno di essi sale sull’Arca dispiaciuto di lasciare questo paradiso terrestre e quest’albero millenario. Ognuno di essi ha una storia da raccontare, la loro storia….vi entusiasmeranno…..venite vi prego, venite a sentire prima del solenne saluto.
Il pubblicò applaudì divertito e, incuriosito, ognuno di essi aspettò entusiasta il proprio turno per parlare.
Toccò per prima ad una ragazzina, Ilaria, che disse: "ho sette anni e frequento la terza elementare, ho anche un fratellino più piccolo di me di due anni ed è anche molto dispettoso. Credo che sia geloso di me perché mamma e papà mi comprano tanti bei giochini e tanti vestitini, però a volte, io piango, perché la notte mi lasciano dormire da sola nella mia stanzetta e il mio fratellino, invece, dorme ancora in camera dei miei genitori. Allora grido, grido tanto e mamma viene a confortarmi. Poi, mi addormento perché ho pianto così tanto che non riesco più a tenere gli occhi aperti."
Intorno all’albero, il livello dell’acqua stava crescendo in modo davvero esagerato: "per tutti i numi, non mi ricordavo una piena del genere da diverso tempo, se non sbaglio è simile a quella che vi fu in Scozia quando andai a trovare il cugino Osvaldo, anche lui prese moglie, allora. Che strana la vita, non l’ho più rivisto", ricordò Oscar e, a questi ricordi per un attimo, si rattristò al pensiero del cugino tanto amato e cercando di farsi venire qualche idea per passare il tempo, intanto che la folla, giù, aveva riacquistato la spensieratezza delle vacanze, svolazzava di qua e di là poggiandosi ora su un ramo ora sull’altro.
Intanto rimuginava qualche idea per l’abito da sposa che avrebbe dovuto creare e mentre pensa sbotta innervosito: "uhmmm….ma quanti siamo quest’oggi su quest’albero, cos’è una festa o cosa? Andate altrove, lasciatemi pensare alla mia creazione. In fondo era lui lo stilista e nonostante i consigli degli amici non aveva ancora avuto nessuna idea per il nuovo abito. Aveva ricevuto notizia delle nozze con il colombo viaggiatore, un pigrone come pochi che, tra una sosta e una siesta qua e là, raggiunse la meta dopo molto tempo. Si sa, da queste parti, in paese, il fax non fa parte dell’arredamento casalingo come in città, si ha poca dimestichezza con le "cose" tecnologiche e poche persone dispongono del telefono, solo quelle ricche, ma vengono qui soltanto durante le ferie estive e quindi le comunicazioni si riducono notevolmente, inoltre è troppo costoso mantenersi certi lussi casalinghi per le tasche di poveri uccellini disoccupati. Solo un piccolo televisore inserito nei regali della lista di nozze, per chi è riuscito a sposarsi naturalmente, regna sovrano in casa.
Così Oscar partì immediatamente lasciando in sospeso tutti gli impegni presi rimandandoli in altra data, ma dimenticò di portare qualche modello con se. "Si dice che la sposa abbia gusti difficili" aggiunse Bea il cardellino, la testimone della sposa, francese, single e fine osservatrice per le cose raffinate.Aveva arredato i "nidi" di molti amici appena sposati. La invitavano sempre ai matrimoni e lei, come regalo di nozze, offriva una consulenza di arredamento. Gli sposi gradivano molto i suoi consigli e in pochissimo tempo si sparse la voce che fosse una delle più brave architetti in circolazione.

Sotto l’albero, intanto, la festa continuava, anzi si era aggiunta molta gente che, pensando semplicemente di ripararsi, aveva poi finito per trovarsi talmente bene da sperare che la pioggia non finisse mai. Fu la volta di Romeo, dolce, romantico, raccontò che aveva conosciuto una bellissima fanciulla e che d’allora le sue notti furono insonni. Purtroppo, la famiglia della ragazza era molto potente e antagonista della sua e quando vennero a conoscenza della storia d’amore, fecero di tutto per ostacolarli.
Ad un tratto si sentì un urlo: "ah, ma io la conosco questa storia, lei si chiama Giulietta, e tu….tu…. allora, dovresti essere mor……!!!" Seguì un silenzio "tombale". Irruppe Tommaso, un signore anziano di Genova che aveva vinto il viaggio in Sicilia partecipando ad un concorso per consumatori di maionese. Lui ne aveva spediti tanti di tagliandi e così le sue probabilità aumentarono, solo che, in compenso, il colesterolo gli arrivò alle stelle e dovette fare una ferrea dieta prima di partire.

L’acqua che, nel frattempo era cresciuta ancora un pochino, aveva formato un canale da poterci ormai nuotare. Tutti si tuffarono divertiti e cominciarono a scherzare tra di loro. S’improvvisarono giochi acquatici, qualcuno tirò fuori dallo zaino una palla gonfiabile e iniziò una partita di palla a nuoto. Erano tutti molto felici e a dire il vero anche un po’ stupiti perché gente che si conosceva solo di vista, finalmente riusciva a parlarsi. Nascevano nuove amicizie e addirittura ci fu qualcuno che si fidanzò.
Oscar pensò subito di aprire un atelier di abiti da sposa e di smetterla di fare il pendolare. Bisognava sviluppare le proprie capacità e soprattutto impegnarsi di più, viste le percentuali di matrimoni annuali. Il fracasso era immenso, le coppie erano scatenate in balli acquatici e in effusioni vertiginose, qualcuno tirò fuori dalla tasca bagnata una radiolina subacquea ed un gruppetto di ragazze scandivano il tempo a suon di musica, battendo le mani e lanciandosi in un ballo sincronizzato.
Ad un tratto arrivò un ragazzo del posto con una acqua-scooter ed invitava le ragazze del gruppetto a farsi un giretto nei dintorni, quando una voce, quantomeno inopportuna, superò il fracasso della musica e delle risate a squarciagola gridando: - Ehi, spiove!!!!
In un'altra occasione avrebbero esultato di gioia, ma adesso si fece un silenzio imbarazzato, la musica si affievolì e nell’aria si sparse la sgradevole sensazione che si avverte a scuola quando finisce la ricreazione. A poco a poco tutti si avviarono verso casa senza fretta pensando che, in fondo, quello che in un primo momento era sembrato un malaugurato contrattempo, era diventato un magnifico pretesto per conoscersi meglio e fare amicizia.

Di fronte alla nascita del primo atelier per volatili, dire che gli uccelli fossero stupiti è dir poco. Alcuni pensarono che fosse proprio una bella idea e si congratularono con Oscar, mentre altri rimasero molto più scettici: "si, proprio una gran trovata. Vedrai che questa volta riuscirà a farci arrostire per bene!" I più svegli aggiungevano: "Voglio proprio vedere quali vestiti si potranno mai fare. Sono anni che voliamo tra queste quattro mura che circondano il grande albero, se ci avventuriamo altrove rischiamo di incontrare cacciatori da tutte le parti. Questo è uno dei pochi posti custoditi, non possiamo correre un rischio così grosso!!" Altri ancora, non avevano nemmeno un’idea di cosa fosse un negozio per abiti da sposa, ma pensavano che Oscar fosse un tipo creativo e soprattutto affidabile, per cui erano disposti a confermargli la fiducia.
Oscar, però non si perse d’animo e cominciò a preparare una sfilata di modelli facendosi fare pubblicità da un suo amico che era molto bravo a procacciare modelle oltralpe e con un bel foglio di cartone lasciato da qualche barbone che qualche notte prima vi aveva dormito sopra, preparò un grande manifesto con il programma che stava preparando: SERATA SPECIALE con OSCAR ATELIER in via del Castagno n °1, sfilata di abiti da sposa, bouquet, bomboniere, scarpe e tutto ciò che serve ad una dolce sposa per il suo giorno più bello. Ingresso libero.

Quando il mattino dopo Oscar andò di buon’ora al negozio, trovò una lunga fila di persone che lo spettavano, ansiosi di ottenere l’invito per partecipare alla sfilata. Con fare professionale, cercando di non tradire l’emozione, cominciò a distribuire gli inviti. Gli inviti erano esauriti e dovette promettere ai delusi che erano rimasti senza biglietto, che sarebbero stati i primi prenotati per la sfilata successiva, semmai ce ne fosse stata un'altra. Tutto era pronto, ma lui doveva fare ancora una cosa che gli premeva da molto tempo: confezionò personalmente un elegante biglietto d’invito e lo andò a depositare, nella buca delle lettere di una bella gazza che un tempo lo aveva fatto soffrire e che lei, pentita del suo comportamento, gli aveva fatto sapere ch’era ancora innamorata di lui. "Chissà, pensò, se stavolta sarà fiera di me?" Fu una decisione azzardata, ma si sa, in amore, tutto è permesso.
La serata fu un successone. Oscar riuscì a confezionare ventiquattro modelli in tempo record e furono tutti prenotati. "Roba da non crederci", sostenne qualche invidioso. La sua creatività era piaciuta a tutti i partecipanti e molti gli proposero di lavorare con lui. Oscar diede lavoro a tantissima gente, dalle fotomodelle alle sarte, dagli elettricisti agli idraulici, dai fotoreporter ai coreografi etc…. La sua, divenne una grande famiglia di "lavoratori" e lui era più felice che mai. Aveva, finalmente, risolto uno dei tanti problemi oltre a quello della mafia, la delinquenza , i bambini abbandonati, gli anziani, etc…., che attanagliava gli animi della gente: la disoccupazione. "Il Cavaliere del lavoro", lo avevano nominato i più scettici all’inizio della sua impresa, ma quella definizione calzò a pennello il suo desiderio di affermazione in società. Così, qualcuno importante, decise di assegnarli un premio di riconoscenza per il suo lavoro tanto redditizio non solo per lui, ma anche per le tasche di molti lavoratori che prima di quel momento erano stati disoccupati.
"Una grande soddisfazione per Oscar ricevere questo riconoscimento" commentarono i più saggi, lui, ch’era venuto dal nulla. La sua infanzia e adolescenza non fu spensierata come quella dei suoi coetanei. Date le poche possibilità economiche dei suoi genitori, fu costretto a lavorare sin da piccolo per potersi mantenere agli studi e ciò gli permise anche di" viaggiare" e acquisire tecniche innovative e molto, molto creative. La mattina del giorno stabilito per la partenza, tutti gli uccellini del luogo, si adunarono con largo anticipo e Oscar li guardava chiacchierare fra di loro, impaziente di partire. Era molto soddisfatto, ma i suoi pensieri erano rivolti altrove. Chissà se la sua ex fidanzata era venuta a conoscenza di quell’avvenimento importante per lui.
"Forza Oscar! Cosa aspettiamo?" dicevano gli amici che lo avrebbero accompagnato fino a destinazione. Oscar cominciò a contare fino a cento e quando stava per finire sentì che con essa perdeva ogni speranza del suo desiderio di vedere la sua amata. Ad un tratto sentì un fruscio forte, si voltò ed il cuore cominciò a battergli forte. Era proprio lei, era bellissima. Ester, così si chiamava, era tiratissima. Le ali erano lucidissime, le zampe curatissime, il becco sfoggiava un rossetto color lilla ed una borsa all’ultima moda che suscitò l’invidia di molte donzelle presenti. "Salve Oscar, come vedi, sono venuta a congratularmi con te personalmente, prima che tu partissi", disse con voce soave e dolcemente sensuale così come sapeva essere quando si trovava davanti a persone importanti. "Avevo capito che ero diventato davvero una persona "importante", proprio in quel momento, quando Ester mi tese la mano congratulandosi" …...pensò confabulando con se stesso Oscar. Tuttavia, mi resi subito conto che il mio era un amore incompreso. Ricchezza e prestigio erano elementi necessari, ma non indispensabili per essere felici, e, questo lei, purtroppo, non lo aveva mai capito.

Il caldo di ferragosto è solo un ricordo ormai e in questa giornata fredda, si fatica a credere che durante l’estate il termometro sia salito così in alto. Attorno al "Castagno" si è formato un sottile velo di ghiaccio e qualche uccellino solitario si è imbottito adeguatamente il proprio nido . I villeggianti del luogo si sono trasferiti in città come ogni anno, ma stavolta si sono scambiati gli indirizzi. Irma e Assuntina si sono fidanzate rispettivamente con Luciano il pettirosso e Rossano il fringuellino. La prossima estate annuncia già altri due matrimoni e bisognerà preparare altri abiti da sposa. Oscar, riceve molte ordinazioni e il suo negozio va alla grande. Lavoro e amici sono un binomio perfetto per lui. Per il resto la vita procede come al solito con i bimbi che vanno a scuola ed i genitori al lavoro……..


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