Ritorna alla pagina principale



SCOMMESSA COL DIAVOLO

di

Luigi

 

C’era una volta un giovane arrogante, baldanzaso e sicuro di sé che amava moltissimo le scommesse e le vinceva sempre, tanto che una volta dichiarò che avrebbe vinto qualsiasi scommessa anche col diavolo in persona. Il diavolo non perse l’occasione e si presentò ghignante proponendogli una singolare scommessa: gli consegnò una borsa piena di monete d’oro e se in un anno il giovane non si fosse mai lavato o curato in qualsiasi parte della sua persona e non si fosse mai cambiato d’abito e di altro, la borsa sarebbe rimasta sua. Altrimenti si sarebbe preso la sua anima.
Al giovane non parve vero! Una tal somma per una scommessa così facile ed accettò prontamente.

Cominciò a viaggiare, a divertirsi, a frequentare i locali più esclusivi e le taverne più famose. Ma i capelli e la barba iniziarono ad allungarsi velocemente e i vestiti ad infeltrirsi. Successivamente le unghie, per quanto erano lunghe, si incurvarono, la barba e i capelli, oltre ad essere molto lunghi, erano unti, i vestiti cominciarono a lacerarsi, le scarpe si riempirono di tagli e tutta la persona emanava un cattivo odore.
La gente ora lo scansava, le locande e le osterie non lo facevano entrare per non far scappare i loro clienti. Lui mostrava le monete, ma un panettiere, tra gli altri, gli gridò: “Vattene via, miserabile. Quel denaro lo hai rubato, sei troppo cencioso e puzzolente!”. Scacciato ed evitato da tutti nonostante fosse ricco, si ridusse a fare l’elemosina per un pezzo di pane per sopravvivere!
Passarono i mesi e i suoi abiti erano ormai a brandelli, camminava scalzo, i capelli unitamente alla barba erano lunghissimi e arruffati, il viso e le mani erano pieni di terra, il suo cattivo odore lo si sentiva da lontano: era davvero impressionante.
Sfinito per le notti all’aperto, i digiuni e le umiliazioni, giunse ad una fattoria dove vivevano tre belle fanciulle e chiese loro almeno un poco d’acqua dal pozzo. Due di loro urlarono alla sua vista e, per allontanarlo, gli tirarono pietre. Dovette rifugiarsi, stremato nella stalla, cercando qualcosa da mangiare e per la disperazione stava arrendendosi alla scommessa.
Lo raggiunse la più giovane delle tre con un vassoio di zuppa fumante e glielo porse. Al giovane parve la cosa più buona del mondo. Nei giorni seguenti la ragazza gli portò da mangiare e il giovane protestava: “Come fai ad avvicinarti? Devo essere orribile!”. “Non bisogna fermarsi alle apparenze, tu hai bisogno e tanto mi basta” rispose lei e gli fece compagnia. Lui si vergognava di farsi vedere in quello stato da una così speciale ragazza e dopo un po’ di tempo andò via.

Finalmente l’anno finì, vinse la scommessa e poté ripulirsi, cambiarsi con abiti lindi e profumati, radersi barba, tagliarsi capelli, unghie e si sentì rinascere. Ma il suo animo era cambiato, la lezione gli era servita e il pensiero correva a quella dolce e buona ragazza… Prese una lussuosa carrozza e raggiunse la fattoria.
Una volta arrivato chiese un bicchiere d’acqua e le due più grandi si affrettarono a servirlo, facendogli gli occhi dolci e anelando di sposare un così bello e ricco giovine. Finito di bere disse: “Sono venuto fin qui a chiedere la mano di una di voi”. Le fanciulle lo guardarono stupite e lui continuò: “e prendo in sposa la creatura più dolce e buona che io abbia conosciuto”. Avanzò, prese la mano della sua comprensiva amica che lo fissava sempre più stupita e lui le raccontò chi fosse.
E da quel giorno vissero felici e contenti e lui non fece mai più una scommessa.


Ritorna alle favole di Luigi

Ritorna alla pagina principale