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UN'AVVENTURA IN CROCIERA

di

Arianna


Sono al mercato con la mamma, naturalmente solo per fare la fattorina; infatti sto portando scatole di scarpe grosse così e sacchetti di plastica con dentro dei vestiti. Il mercato mi fa venire la nausea, con tutte le bancarelle piene di abiti messi alla rinfusa, e tutte le signore appiccicate lì come le mosche al miele che stanno due ore a frugare tra i vestiti e la maggior parte delle volte vanno via senza niente!
Un momento: cosa c’è laggiù? Che carina, è una piccola sedia a dondolo in vimini! Sarebbe bello se la regalassi a mia cugina....
Ma...dov’è mia madre? Non la vedo più!...Mi sono persa!! AIUTO! Ah, che sollievo, eccola laggiù a guardare le scarpe; fortunatamente non si è accorta di niente. Questo breve spavento mi fa venire in mente....

<<Era un mercoledì dell’estate scorsa, quando io ero ancora in crociera; quel pomeriggio avevo fatto una doccia per levarmi il sale dell’acqua della piscina; siccome poco dopo ci sarebbe stato il "bingo" nel salone principale della nave, i miei genitori avevano deciso di avviarsi lì; poi una volta pronta, sarei uscita dal mio alloggio e li avrei raggiunti.
Ed infatti dopo essermi asciugata i capelli e aver fatto tutto il resto, chiusi a chiave la cabina e andai ad aspettare l’ascensore, che però, come al solito, non arrivava mai; quindi decisi di farmi una corsa a scale. Arrivata al salone, non vidi subito i miei genitori: era quasi buio là dentro; soltanto alcuni riflettori illuminavano la pista da ballo dove tre coppie di vecchietti ballavano al suono dell’orchestra.
Comincio a cercare papà e mamma tra le persone che stanno sedute a tavolino a bere dei koctail, ma di loro nessuna traccia: forse non sono qui! Alzo un attimo la testa per controllare meglio: ecco quella famigliola francese che avevo visto al porto; ora si soffermano in un negozietto di gioielli, mentre la figlia piccola supplica i genitori di andare via. Continuo le mie ricerche, ma in un altro posto, perchè qui ormai ho capito che non ci sono. Quindi vado sul ponte dove si può ammirare un panorama magnifico; ma non c’è nessuno. Dove si saranno cacciati quei due? Si saranno buttati in mare? Solo a pensarci mi vengono
i brividi!
Provo a vedere in cabina, ma la cameriera dice che non ha visto passare nessuno; quindi non mi rimane altro da fare che inoltrarmi di nuovo in questo enorme labirinto galleggiante. Ormai però ho controllato dappertutto: al ristorante, al buffet, al teatro, in piscina, al casinò, nei vari negozietti, sono ripassata altre due volte in cabina, un’altra sul ponte e sull’osservatorio, ma di babbo e mamma neanche l’ombra. Sapete ora che faccio? Torno alla sala del bingo e li aspetto lì, perchè mi sono
stufata di gironzolare intorno alla nave! Ed infatti, appena arrivai, occupai la sedia di un tavolo libero, con le braccia conserte, scura in volto.
Non aspettai molto: infatti si materializzarono subito dopo dallo scalone! Io, infuriatissima, andai loro incontro a chiedere dove fossero stati per tutto il tempo; con la solita aria innocente risposero che erano stati dal fotografo a vedere le fotografie. Ironia della sorte, era l’unico posto dove non avevo controllato!>>

Ops, mi è caduta una scatola! La raccolgo e raggiungo mamma, sempre intenta a guardare le scarpe.


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