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GIACOMINO E GLI ALBERI VOLANTI

di

Valentina


C’era una volta un piccolo paese.
In una piccola fattoria vivevano dei piccoli contadini. Questi contadini possedevano un piccolo boschetto con una particolarità: tutti i vicini o in generale tutti gli abitanti di quel paese riuscivano a tagliare gli alberi mentre quei poveri contadini una volta tagliato il tronco di un albero quello prendeva il volo!!! Se non fosse per gli amici e i vicini quei poveretti sarebbero spacciati.
Un giovane ragazzino di nome Giacomino si offrì per essere spedito in volo insieme ad un albero. Ci si arrampicò fino alla punta e quando tagliarono il tronco e… PUF! Volò via… Alzando il viso vide che stava per andare addosso ad una nuvola, si coprì gli occhi e in un batter d’occhio si ritrovò in un mondo fantastico pieno zeppo di alberi. Vide un leggio, aprì il libro e cominciò a leggere:
”Chiunque leggerà questo libro sarà benedetto per la sua pazienza: Tanto tempo fa quando il signor Peter Gustav possedeva la villa che tutt’ora è di proprietà dei Nordland, aveva osato fare uno stupido scherzo di carnevale alla sua vicina di casa la Strega Gruntilda. Lei maledisse la casa da lui costruita e in particolare il suo bosco. Gli disse: ”Ogni volta che taglierai un albero costui volerà nella mia nuvola!” Egli vendette la proprietà alla famiglia Rotman, che la vendette a sua volta ai Bedrick che poi la vendettero ai Nordland“…
Giacomino non aveva la più pallida idea di quello che avrebbe dovuto fare, poi ebbe un lampo, decise di chiedere agli alberi un consiglio, e pronunciò una piccola formula magica ascoltata dai cartoni animati:
”Tu grande alberello, che non sei un ramoscello, ma che indossi un bel mantello…”
stava per continuare quando un albero prese vita… Si salutarono e l’albero incantato gli spiegò quello che doveva fare:
”Dovrai solamente ritrovare l’albero adorato della Strega Gruntilda, vedi lo stesso giorno che il signor Gustav fece lo scherzo, la strega aveva perso al mercato il suo adorato alberello animato, perciò sperava che prendendo gli alberi del suo vicino potesse ritrovare il suo perduto!”
Giacomino salutò l’alberello e cominciò a passeggiare, sentì un pianto provenire da un piccolo boschetto. Arrivò ad un ruscello e vide un piccolo alberello piangente, gli si avvicinò e chiese cos’era successo, il piccolo disse di essersi perso parecchio tempo fa e che vorrebbe tornare a casa dalla sua padrona Gruntilda.
A Giacomino venne subito tutto chiaro, quell’albero è di Gruntilda e se glielo riporterà, finalmente gli alberi della famiglia Nordland potranno tornare come prima! Si avviò all’unico castello, suonò il campanello e si presentò sull’uscio una vecchia che vedendo il piccolo albero impazzì di gioia. Giacomino raccontò tutta la storia, lei ruppe la maledizione e rispedì Giacomino sulla terra così vissero tutti felici e contenti!


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