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LE AVVENTURE DEL PICCOLO SCOIATTOLO

OLIVER IL VAGABONDO

di

Gea

 

CAPITOLO I - Perché allo scoiattolo fu dato il soprannome di “ Vagabondo”.

CAPITOLO II - Come fu che lo scoiattolo Oliver perse i suoi fratelli nel bosco ma poi li ritrovò e si innamorò di una scoiattolina.

CAPITOLO III - Flavia, Oliver e i suoi fratelli cascano in un fiume e vengono ripescati da una ragazzina di nome Gea, che li accudisce.

CAPITOLO IV - Gli scoiattolini per distrazione, finiscono nel castello di una strega che voleva fare delle giacche con loro.

CAPITOLO V - Gli scoiattolini trovano il tesoro di Mago Merlino nella cantina del suo castello.

CAPITOLO VI - Oliver diventa amico dell’Orsetto Lavatore e torna finalmente a casa con i suoi amici.

 

CAPITOLO I

Perché allo scoiattolo fu dato il soprannome di “Vagabondo”.

In una tana su un albero di castagno viveva una famigliola composta da sette scoiattoli: il babbo, la mamma e cinque scoiattoli figli.
Sei dei sette scoiattoli, se ne stavano nella tana; uno, Oliver, era vagabondo perché ogni giorno usciva dalla sua tana e se ne andava a vedere il mondo.
Una notte senza farsi sentire né vedere, uscì e scappò via. Arrivò ad un castello abitato dai fantasmi. Entrò e cominciò a salire camminando sulla ringhiera. Sentì qualcosa di viscido sulla zampetta: era …MIELE! E se lo leccò tutto!
Ad un tratto un fantasma fece :- Buuuuuuuuh!-
-AIUTOOO!- gridò lo scoiattolino, scappò via e raccontò tutto ai genitori.
I suoi genitori gli dissero: - non devi andare lì dentro!!!-
- D’accordo!- disse lo scoiattolo Oliver. Poi, andò a letto e raccontò ai suoi fratellini la sua spaventosa avventura.
Poi si addormentò molto felice di essere tornato sano e salvo alla sua tana.

CAPITOLO II

Come fu che lo scoiattolo Oliver perse i suoi fratelli nel bosco ma poi li ritrovò e si innamorò di una scoiattolina.

Il giorno seguente, Oliver disse ai suoi fratelli: - andiamo ad accumulare le provviste per l’ inverno?-
- Certo!!!- risposero i suoi fratellini. Andarono e lavorarono cinque giorni e cinque notti a raccogliere noci e bacche. La quinta notte si addormentarono sul sentiero sassoso.
Al risveglio Oliver il Vagabondo chiamò: - Fratelli, fratelli, dove siete?- -Oh, noo!!! Ho perso i miei fratelli!-
E cominciò a cercarli, domandando a tutti gli animali del bosco senza alcun risultato. Ad un certo punto li scorse tutti e quattro appollaiati in fila sul ramo di un albero. - Ah! Finalmente vi ho trovati! Dove eravate?- chiese Oliver.
- A passeggiare nel bosco, no?- risposero belli tranquilli i fratelli.
- Riprendiamo la strada di casa – disse Oliver, e i suoi fratelli furono d’accordo.
Ad un certo punto si sentì: - Crek crek.- 
- Chi c’è?- chiese Oliver.
- Sono una scoiattolina; mi chiamo Flavia. E tu?-
- Io…Oliver! Eh!!! Ma come sei bella! Ti ho vista e mi sono innamorato subito di te!-
- Ah si?!- chiese lei un po’ timida, e aggiunse:- Dove andate?-
- Stiamo andando a casa dopo aver raccolto le provviste per l’inverno. Vieni con noi? Sono sicuro che ci aspetteranno ancora mille nuove avventure!-
Flavia tutta contenta di aver trovato compagnia accettò e si unì a loro.

CAPITOLO III

Flavia, Oliver e i suoi fratelli cascano in un fiume e vengono ripescati da una ragazzina di nome Gea, che li accudisce.

Gli scoiattoli stavano camminando quando… PAM! Oliver sparì.
- Dove sarà?- si chiesero i fratellini e Flavia… quando…PUM! Anche loro cascarono nel fiume insieme a Oliver. Persero tutte le provviste e stavano quasi annegando!
–Aiuto, aiuto! Si salvi chi può!!!- gridava Flavia disperata.
Una ragazzina, Gea, li sentì e cercò di acciuffarli tutti e sei. Ci riuscì saltando nel fiume e dopo averli acciuffati, con una mano li mise tutti e sei in un sacco, insieme a dieci deliziosi pesci che aveva pescato.
Arrivata a casa sua, Gea, aprì il sacco e li fece uscire. Chiese il loro nome e poi disse: - Vi ospiterò per la notte!-
Dopo mostrò loro la sua casa, la sua stanza e i lettini dove potevano riposare: - Questi lettini saranno i vostri per questa volta! Dormite e sogni d’oro. Ciao -
La mattina seguente Flavia si svegliò per prima: - Svegliati ,Oliver! –
All’ improvviso Gea suonò il suo piccolo campanello verde: - C’è la colazione! A tavola tutti!!!- esclamò.
- Uffaaaa!!!- sbuffò Oliver – così presto, la colazione?!- Andarono tutti a tavola .
Oliver che aveva dormito male e aveva ancora sonno, continuava a sbuffare dicendo che a lui non piacevano molto i pesci che in realtà erano squisiti! Ma Flavia e i fratelli scoiattolini di Oliver ne andavano matti!
Appena finito di fare colazione, Gea disse: - Vi lascio ripartire e cercate di non combinare altri guai!!!-
E i sei amici scoiattolini ripresero la strada di casa tutti felici, anche Oliver, a cui era passato il malumore e che aveva ringraziato la bimba che li aveva salvati.

CAPITOLO IV

Gli scoiattolini per distrazione, finiscono nel castello di una strega che voleva fare delle giacche con loro.

Gli scoiattoli continuarono a camminare finchè non arrivarono alla porta di un magnifico palazzo.
- Là ci abita la strega Maghella!!!- spiegò Oliver.
Entrarono piano pianissimo, e Maghella appena li vide tutti e sei, esclamò:
- BENE! Con tutti questi scoiattolini mi farò un cappotto!!!-
- Vuole fare un cappotto con noi!!!- esclamò Flavia preoccupata. - Come facciamo?! Ih, ih ih!- e si mise a piangere.
- Non piangere! Cercheremo un modo per scappare da questo castello! - disse Pippo, uno dei fratelli di Oliver.
Flavia ebbe un’idea e disse: -Vedete… quella finestra vicino alla porta di quella cameretta?-
- Si si!- risposero gli altri scoiattolini.
- Allora sentite: piano piano, ci avvicineremo alla finestrella e salteremo fuori!!!-
-Buona idea – risposero i fratellini di Oliver. E così fecero.
Però Maghella, che era andata nel salotto , li vide mentre saltavano fuori e li riacchiappò tutti e sei.
-Ah! Vi ho ripescati!!!- esclamò Maghella felicissima. - Ora non mi sfuggirete più!!!- E li rinchiuse in una stanzetta.
Appena furono rimasti soli ,Oliver domandò: -Chi è capace di far un piccolo buco nel muro?-
-Iooo!!- disse Pippo.
-E fallo!- disse Oliver – possibilmente senza far rumore.
In men che non si dica si ritrovarono fuori e Oliver disse a voce bassa: - Ora scappiamo via da questo castello SENZA che Maghella ci veda, capito?-
-Siiii!- risposero gli altri scoiattolini . E così fecero.

CAPITOLO V

Gli scoiattolini trovano il tesoro di Mago Merlino nella cantina del suo castello.

Dopo aver a lungo camminato nel bosco, stanchi e affamati gli scoiattoli all’improvviso si trovarono davanti alla porta di un altro castello, più piccolo di quello della strega Maghella.
- In quel castello, ci abita il Mago Merlino!!!- esclamò Oliver .
- E’ un mio amico ed è buono anche se è sempre di malumore, ah ah !-
Entrarono anche perché era ormai diventata notte fonda.
Il Mago (che era un mago buono), stava preparando una pozione magica.
Oliver lo salutò e gli chiese: - Cosa stai facendo, Mago Merlino?-
Merlino gli rispose: - Sto facendo una pozione magica per…farmi passare il malumore.-
- E’ notte!!! E abbiamo tanta fame- esclamò all’ improvviso Flavia.
- Come vi chiamate?- chiese Mago Merlino .
Gli scoiattolini si presentarono uno per uno:
- Io Flavia, l’innamorata di Oliver.-
- Io Pierrotto.- (Questo era uno dei fratellini di Oliver)
- Io Pippo- (un altro fratellino)
- Io Michael-
- E io Davide-
- Molto piacere di conoscervi! – disse Merlino. - Andate a mangiare dove volete. Nel mio castello troverete cibo in qualunque stanza entriate.-
I sei scoiattolini andarono nella cantina del castello di Merlino. Quando trovarono tutta la cantina piena di cibo esclamarono tutti quanti:
- Ma…questo è un TESORO!-
- Ci prendiamo una parte di questo delizioso cibo?!- propose Flavia.
- Perché no? E’ una bella idea!- disse Pippo.
Mentre erano intenti a mangiare e a preparare le provviste da portarsi via, un colpo di vento chiuse la porta della cantina, ma loro non ci fecero caso. Presa la loro particella di cibo, gli scoiattolini s’incamminarono verso la porticina della cantina di Merlino, che trovarono chiusa.
A quel punto, Oliver vide che nella toppa della porta c’era la chiave (ce l’aveva lasciata Merlino per distrazione), e vide vicino alla porta una piccola scaletta. Allora, salì sulla scaletta con dei saltelli, e girò la chiave. Aperta la porta della cantina, salirono dei piccoli scalini e arrivarono nel salotto del castello.
Dissero al mago: - Abbiamo preso una parte del tuo cibo da portarci a casa-
- Bene!- rispose Merlino. - Ora scegliete un appartamento per dormire. Sogni d’oro. Domani quando farà giorno, potrete ripartire. -
Allora gli scoiattolini andarono a dormire.
Il giorno dopo Merlino si era fatto passare il malumore (aveva bevuto la sua pozione appena si era alzato) ed era così buono che svegliò gli scoiattolini dopo aver preparato per loro una abbondante colazione. Dopo che ebbero mangiato Merlino salutò gli scoiattolini, augurando loro buon viaggio e questi se ne andarono tutti contenti col loro cibo.

CAPITOLO VI

Oliver diventa amico dell’Orsetto Lavatore e torna finalmente a casa con i suoi amici.

Oliver e i suoi fratellini ripresero il cammino verso la loro casa ma ben presto si trovarono davanti a un fiume pieno di piccoli squali chiamati “pirana” che erano ghiotti di scoiattolini e si volevano pappare Oliver.
Ma Oliver ebbe un’ idea e disse ai suoi fratellini: - Portatemi qua le pietre più grosse che potete!!!-
E Oliver mettendo in fila quelle pietre, formò un ponticello.
Una volta superato il fiume, Oliver si fermò, raccolse una pietruzza che scriveva e con quella si mise a tracciare delle linee sui tronchi degli alberi del bosco. Poi si rifermò, e colse qualche fiorellino per i suoi genitori e qualche fragoletta per i suoi fratellini. Ma quando si voltò per vedere se i segnetti sugli alberi c’erano ancora, esclamò stupito: - Ma… sono spariti! Chi può essere stato?!!!-
Ad un certo punto si sentì la vocina sottile sottile di un Procione: - Li ho lavati io!!!-
- Chi sei? – chiese Flavia un po’ timida.
- Sono l’Orsetto Lavatore!- rispose il Procione.
- E che cosa lavi?- gli chiese Oliver.
- Tutto, ah ah!- rispose ridacchiando l’Orsetto.
- E ora come faccio a tornarmene a casa mia?- gli domandò Oliver.
- Ti accompagno io! So la strada. Però, promettimi che mi lasci lavare in tutto il salotto della tua tana!!!-
- Prometto- rispose Oliver.
Dopo aver camminato a lungo, Oliver vide all’orizzonte un piccolo albero cavo. - E’ la mia casetta!!!- esclamò tutto contento.
Una volta arrivati all’ alberello, Oliver chiamò il suo babbo e la sua mamma.
- Sentite!!!- esclamò Oliver felicissimo. (Il cuore gli batteva all’impazzata dalla contentezza) - Vi racconterò le mie avventure!: “Un giorno io..., ..., ... - E cominciò a raccontare.

FINE


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