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Questo testo è tratto da Rabelais ed è stato adattato per una recita al Teatro Zandonai di Rovereto nell'ambito del Carnevale dei bambini 1999.
A margine del testo ci sono le indicazioni per gli attori e il titolo dei brani musicali di Eric Satie che il testo illustra.
Se siete interessati ad avere informazioni più precise potete scrivere direttamente a Marvi


LA STRAORDINARIA STORIA di

GARGANTUA e di PANTAGRUEL

  
Testo tratto da

"Gargantua e Pantagruel" di François Rebelais

scelto e adattato da

Marvi

Musica

"Trois petites pièces montées" di Eric Satie

per pianoforte a quattro mani


 

L’infanzia di Pantagruel

 

Narratore

 

 

 

ammonendo il pubblico

 

 

Era appena nato e immediatamente dovettero ordinare diciassettemila novecento e tredici vacche di Paurtille e di Brehemond per nutrire Pantagruel. Pantagruel era infatti così grande che nessuna balia avrebbe potuto soddisfare la sua fame.
All'età d'un anno e due mesi, per consiglio dei medici, cominciarono a farlo uscire in un carrozzino tirato da buoi. Era un piacere vedere quel suo bel faccione con quasi diciotto pappagorge …

Mi viene un dubbio: che non crediate come cosa certa questa strana natività. Se non lo credete non me ne importa un fico, ma un uomo probo, un uomo di buon senso, crede sempre a ciò che sente, o trova scritto. …

Il padre ordinò gli cucissero vestiti dei suoi colori, cioè bianco e azzurro, e alla moda del tempo.

1° sarto
attraversando la scena indaffarato

Per la camicia mi servono novecento metri di tela di Chasteleraud e duecento per i rinforzi quadrati da mettere sotto le ascelle.

2° sarto
anche lui correndo indaffarato

Per il farsetto adopero ottocentotredici metri di raso bianco e per le brache invece devo procurarmi mille cento e cinque metri di stamigna bianca.

calzolaio
mettendosi le mani nei capelli

Per le scarpe devo procurami quattrocento e sei metri di velluto azzurro sgargiante e per le suole mille e cento pelli di vacca bruna. Per la cintura invece mi servono ben trecento metri e mezzo di seta bianca e azzurra.

Narratore

Pantagruel passò i primi cinque anni di vita come tutti i bimbi del paese: bevendo mangiando e dormendo; mangiando, dormendo e bevendo; dormendo bevendo e mangiando.

musica

De l’enfance de Pantagruele (Réverie)

 

 

La guerra delle focacce

 

narratore

Picrocolo infuriato dichiarò guerra a Grangola: i nemici avevano osato rubare e mangiare le sue focacce!
Da quel momento i soldati di Picrocolo distrussero tutto quel che trovavano sulla loro strada, senza risparmiare né ricco, né povero, né luogo sacro, né profano. Portarono via o uccisero il bestiame, bacchiarono le noci, vendemmiarono le vigne, estirparono le viti, squassarono tutte le frutta dagli alberi, arrecando danni incomparabili.
La gente si arrendeva supplicando di risparmiarli, ricordando che erano stati buoni vicini e perfino amici. Alle suppliche gli uomini di Picrocolo rispondevano che volevano solo insegnar loro a mangiare focacce.

Preoccupato, Grangola inviò al re Picrocolo un ambasciatore a chiedere perché così d'improvviso avesse rotto la pace e invaso terre alle quali non aveva nessun diritto. Saputo il motivo, Grangola concluse: Per qualche focaccia! Gli darò soddisfazione!
In cambio delle quattro o cinque dozzine rubate, comandò che confezionassero subito cinque carrettate di focacce, fatte con burro genuino, uova fresche, zucchero zafferano e spezie. Quindi le fece consegnare tutte a Pricocolo.

Picrocolo però non si calmò: si impadronì delle focacce, delle carrette e dei buoi, ma rifiutò di parlare di pace e cacciò i messaggeri di Grangola.
Gli ambasciatori non poterono che riferire a Grangola che non c’era speranza d'indurre il nemico a fare la pace, se non con una fiera e forte guerra.

Fu così che Gargantua fu nominato comandante in capo dell'esercito.

musica

Marche de Cocagne (Démarche)

 

 

La scoperta dell’Altro Mondo

 

narratore

 

Due bambini correndo stendono una tela rossa come una lunga lingua, dal fondo del palcoscenico fin nella platea.

Ai bordi stannoi personaggi che il narratore – passeggiando -incontra

Erano in marcia quando furono colti da un violento temporale.
Gargantua rassicurò che non era nulla: la sua testa era sopra le nuvole e poteva vedere bene che non si trattava altro che di una nuvoletta passeggera. Ad ogni modo, se si fossero messi in ordine in file ben serrate, avrebbe pensato lui a ripararli.

Gargantua allora tirò fuori la lingua, ma solo a metà!, e là sotto ricoverò il suo esercito come fa la chioccia coi suoi pulcini.

Io però non ci stavo, tanto erano come si dice giusti giusti. Allora m'arrampicai sulla lingua di Gargantua e camminai per ben due leghe finché entrai nella sua bocca.
Ma, che vidi là? Rocce grandi come le Dolomiti (credo fossero i denti), gran prati, fitte foreste, città vaste come Rovereto o Trento.

Ad un certo punto incontrai un uomo che piantava cavoli, e, stupito, gli chiesi:
Amico, che fai qui?

Contadino

Ma non vedi? Pianto cavoli!

Narratore

E come? E perché?

Contadino

E’ così che mi guadagno il pane. Poi li vendo al mercato nella città laggiù.

Narratore

Perbacco, ma qui c’è un nuovo mondo!

Contadino

Nuovo, no di certo! Tanti raccontano che fuori di qui c'è una terra nuova con il sole e la luna, e tutta piena d’affari. Però questa qui è certamente più antica…

Narratore

Come si chiama la città dove vendi i tuoi cavoli?

Contadino

Si chiama Asparagi ed è abitata da buona gente che ti farà gran festa.

Narratore

Sui due piedi, decisi d'andare a visitarla.
Lungo il cammino trovai uno che tendeva le reti ai piccioni e gli domandai:
Ehi là, amico, da dove vengono questi piccioni?

Un uomo

Vengono dall'altro mondo!

Narratore

Allora compresi! Quando Gargantua sbadigliava, i piccioni gli entravano in bocca credendo fosse una colombaia! …
Poco dopo arrivai alla città, che sembrava bella e ariosa. Ma, sull'entrata, le sentinelle mi domandarono il certificato. Allora, stupito, domandai: C'è pericolo di peste?

Sentinella

Purtroppo signore, qui vicino muore tanta di quella gente …

Narratore

Santo cielo! dove e come mai?

Sentinella

Nelle città di Laringe e Faringe, due città grandi e ricche come Milano e Torino, l’epidemia ha già fatto morire più di due milioni persone. Il male è stato causato da un'esalazione puzzolente uscita dagli abissi proprio in queste ore.

Narratore

Allora io pensai, riflettei, calcolai e … compresi: era stato il fiato puzzolente di Gargantua dopo aver mangiato tutta quell'agliata …
Da una cima di quelle rocce, ossia dai denti di Gargantua, ammirai il panorama più bello del mondo: grandi stadi, belle gallerie, verdi praterie, molti vigneti e un’infinità di tetti in mezzo a campi pieni di delizie.
Vissi là ben quattro mesi e in nessun luogo mi trovai bene come allora.
In una borgata, di cui non ricordo il nome, me la passai meglio che mai e guadagnai anche un po' di danaro. Sapete come? Dor-men-do. Infatti là assumono le persone a giornata per dormire e le pagano cinque o sei soldi al giorno. Ma quelli che russano più forte guadagnano fino a sette soldi e mezzo!

Fu là che compresi una grande verità:
che la metà del mondo non sa come vive l'altra metà.

musica

Jeux de Gargantua (Coin de Polka)

 


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