Ritorna alla pagina principale


"Questa è la mia versione de 'I musicanti di Brema'. L'interesse non sta tanto nel testo in prosa (chissà quante versioni letterali e/o libere girano!), quanto nell'idea di metterla in versi (che poi ho trasformato in canzone) e di commentarla con brani musicali.
In questa versione originale la proporremo nel prossimo dicembre 2000. Agli strumenti (pianoforte, trombe a strumentini ritmici) avremo bambini di 5-9 anni!
La canzoncina invece la insegneremo agli scolari delle scuole elementari che assisteranno allo spettacolo: cantandola anche loro diventeranno protagonisti dell'evento. Una buona idea per gli insegnanti, non vi pare?"
Se siete interessati ad avere informazioni più precise potete scrivere direttamente a Marvi


I MUSICANTI DI BREMA

  
dei

Fratelli Grimm

traduzione libera in prosa e trasposizione in versi di

Marvi Zanoni

Musica di

Marvi Zanoni e Rino Mazzurana


V

Preludio. C’era una volta

C’era una volta un vecchio asino che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai non era più capace di portare pesi e si stancava facilmente, per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo della stalla ad aspettare la morte.
L’asino però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita. Decise di andarsene a Brema, dove sperava di poter vivere facendo il musicista.

V

C’era una volta un asino
vecchio, il poverino
dall’angolo del giardino
staccar volle il destino.
Per Brema il pellegrino
partì di buon mattino.
La banda del cugino
sognava il meschino!

V

Per strada incontrò un cane

Si era incamminato da poco quando incontrò un cane, magro e ansante.
"Come mai hai il fiatone?" gli chiese.
"Sono dovuto scappare in tutta fretta per salvare la pelle" gli rispose il cane. "Il mio padrone voleva uccidermi, perché ora che sono vecchio non gli servo più".
"Purtroppo è vero – continuò - non sono più capace di rincorrere la selvaggina come una volta, e sono così debole che non spavento più nessuno. Ma ora come farò a procurarmi da mangiare?"concluse depresso.
"Vieni a Brema con me" suggerì l’asino. "Laggiù faremo fortuna con la musica: io suonerò il liuto e tu mi darai il ritmo con il tamburo"
Il cane accettò la proposta e s’incamminò con il nuovo amico.

rumori

tamburo: segna il passo dei due amici
raganella e maracas: rumori del bosco

Non avevano percorso molta strada che s’imbatterono in un gatto che miagolava disperato.
"Cosa ti è successo per lamentarti in questa maniera?" gli chiese l’asino.
"Sono vecchio e soffro d’artrite, per questo non sono più agile come una volta e devo stare al caldo. Ma vedendomi riposare vicino al caminetto, ieri il mio padrone si è infuriato, mi ha accusato di essere un fannullone, mi ha rimproverato di non saper acciuffare nemmeno un topolino e mi ha cacciato da casa. Senza pietà! Pensare che l’ho servito fedelmente per tutta la vita!… Ora non so proprio dove andare, non so proprio come sbarcare il lunario!" rispose singhiozzando il gatto.
"Allora vieni a fare il musicista con noi a Brema" gli dissero insieme l’asino e il cane.
Il gatto non se lo fece ripetere due volte e pieno di speranza si unì a loro.

rumori

tamburo: segna il passo dei tre amici
raganella e rumori del bosco.
All’improvviso le trombe interrompono la quiete con suoni disordinati e accordi stonati.

Passando davanti ad una fattoria, furono distratti da un gallo che schiamazzava rincorso da una massaia. "Mi vuole tirare il collo! Vuole me perché non ha un tacchino da cucinare per il pranzo della domenica! Mi vuole tirare il collo!" urlava terrorizzato.
I tre compari gli gridarono: "Vieni con noi! Con la tua bella voce conquisteremo Brema!"
Non ebbero il tempo di aggiungere altro che, appollaiato sulla schiena dell’asino, sentirono il gallo che li incitava: "Corriamo, corriamo, prima che la padrona mi acchiappi!"

V

Per strada incontrò un cane
che cercava pane,
e un gatto dormiglione
cacciato dal padrone.
Un gallo all’improvviso
"Oggi sarò ucciso!"
Ora il trio disperato
è un quartetto arrabbiato.

V

Videro un fabbricato

Una corsa disperata fin nel folto del bosco. Lì finalmente ripresero fiato!
Ormai si era fatto buio e, si sa, di notte non è prudente viaggiare. Dovevano cercare qualcosa da mangiare e un posto per dormire almeno per quella notte. Rifocillati e riposati, l’indomani sarebbero ripartiti per Brema.
Fu allora che sentirono dei rumori …

rumori

Maracas e raganella: rumori del bosco
parlottio e risate
rumori di posate e stoviglie

Nascosti tra i cespugli, si guardarono intorno … videro una casa: ecco da dove arrivavano brusio, risate e… un profumo d’arrosto!
Erano così stanchi e così affamati!
Cercando di non fare rumore si avvicinarono alla casa e, con cautela, sempre senza farsi scorgere, guardarono all’interno attraverso la finestra.

rumori

parlottio e risate
rumori di posate e stoviglie

Non potevano credere ai loro occhi! In mezzo alla stanza c’era un tavolo colmo di buone cose: un tacchino ripieno, mortadelle invitanti, formaggi di tutti i tipi, pane d’ogni forma, torte stupende, frutta profumata,…
"Potremmo chiedere ospitalità…" non ebbero il tempo di aggiungere altro, che i quattro amici videro avvicinarsi al tavolo quattro ceffi paurosi. Dunque quello era il covo dei briganti!
Se quei tipacci li avessero visti, sarebbe stata la loro fine!

V

Videro un fabbricato,
un tavolo apparecchiato
e quattro briganti
senza diete dimagranti.
"Con strida agghiaccianti
cacceremo quei birbanti!"
Graffi e urla incivili
al bando misero quei vili.

V

Che spavento!

Si sa che la fame aguzza l’ingegno!
Nascosti tra i cespugli, studiarono un piano diabolico, che avrebbe spaventato quei briganti, così da obbligarli a scappare dal loro covo e da lasciare tutto quel ben di dio da mangiare a loro completa disposizione.

rumori

bisbigliare dei quattro amici
maracas (fruscio di foglie)

Nel buio e nella tranquillità della notte, interrotti solo dalla luce che irradiava dall’interno della casa e dal vociare sguaiato dei briganti, si avvicinarono alla finestra.
In silenzio perfetto l’asino appoggiò le zampe sul davanzale, il cane balzò sul dorso dell’asino, il gatto si arrampicò fin sulla testa del cane e il gallo si appollaiò sulle spalle del gatto.
Quindi ad un cenno dell’asino, diedero inizio al loro primo concerto:

rumori

cluster al pianoforte
accordi disordinati e dissonanti delle trombe
colpi di tamburo
(i bambini potrebbero anche fare il verso degli animali: ragli, chicchiricchì, miao e bau-bau)

… e fu tutto un ragliare, abbaiare, miagolare e schiamazzare.
Un inferno!
Terrorizzati, i quattro briganti cercarono la salvezza fuori dalla casa, ma all’uscita furono investiti da un essere che calciava, graffiava, mordeva, beccava!
Un INFERNO!
Scapparono per non tornare mai più in quel luogo maledetto!

I quattro amici non ci pensarono due volte: si precipitarono all’interno della casa, senza esitare si sedettero intorno al tavolo… e …
credo che siano ancora lì che mangiano e ridono, che ridono e mangiano

V

Per tutti lo spavento
davvero fu immenso,
ogni ladrone propenso
fu a svendere il buonsenso.
La casa allor fu muta,
improvvisamente vuota.
Quello era l’avviso
che lì era il paradiso!

V

Lì era il Paradiso!

 


Vai alla pagina delle favole di Marvi

Vai alla pagina delle favole delle scuole

Ritorna alla pagina principale