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"Siamo i bambini della scuola elementare di Macchia D'Isernia (S. Agapito e Macchia). Abbiamo inventato una storia che parla di pace ed amore. Vi piace? Ci piacerebbe sapere cosa ne pensate."


NONNA CICCA

dei

Bambini della scuola elementare di Macchia d'Isernia


Era un freddo giorno di dicembre e la neve, ormai, aveva coperto ogni cosa. Il cortile della scuola così soffice e candido era per i bambini un richiamo invitante, perciò decisero di scendere per fare un bellissimo pupazzo di neve. Che bello affondare le mani in quella panna gelata! Che gioia vedere il loro uomo di ghiaccio prendere pian piano forma fino ad assomigliare sempre più a Gigi, il bidello tuttofare, della loro scuola.
Ecco, arriva la befana - gridò Luca. Tutti si girarono a guardare beffardi la povera vecchina che arrivava tutta imbacuccata nel suo scialle di lana.
Nonna Cicca come sempre non fece caso alle loro parole, ma si avvicinò e offrì a tutti caramelle e sorrisi.

Da qualche giorno, in classe, si stava parlando della pace e della necessità di sentirsi prima in pace con il proprio cuore per poi riuscire a dare amore agli altri. Rossella non riusciva a capire perché tutte le volte che nonna Cicca passava dovevano prenderla in giro, in fondo quella cara vecchina non faceva male a nessuno...eppure, eppure era sempre così.
Quel giorno, però, dopo che la nonnina era passata, Rossella cercò di parlare ai compagni e li convinse ad andare a fare una visita a Cicca dopo la scuola. A dir la verità non tutti erano convinti di doverle delle scuse , ma la curiosità vinse e verso le quattro, rossi dal freddo e dall’imbarazzo, arrivarono alla casupola della loro ormai quasi amica.
La casa di cicca era semplice e quasi sorridente, piccola piccola, ma zeppa di oggetti strani e affascinanti. La nonna non fu meravigliata dalla loro visita e li accolse con biscotti caldi e favole stupende. Fu così che i bambini seppero la triste storia di una nonna che aveva un nipotino di nome Fabio, di persone troppo occupate per pensare ad una povera vecchia malata e di una caotica città lontana, dove una volta Cicca abitava e dalla quale era scappata per troppa indifferenza da parte di chi amava, ma che non capiva più le parole del cuore. Era evidente che la nonna si sentisse triste e sola, che il suo animo non era in pace.

Rossella dalla finestra della sua cameretta non si dava pace, doveva assolutamente fare qualcosa per ridonare al povero cuore malato di Cicca un po’ di serenità

Ciao, siamo gli alunni della scuola di Macchia d’Isernia Con l’aiuto delle maestre abbiamo inventato questa storia, ma non è finita, continuatela voi e poi rimandatecela così potremo conoscere la conclusione delle vicende di nonna Cicca. Aspettiamo sin da ora la vostra la vostra risposta. Ciao a tutti!!!

PS: I bambini della classe prima e seconda illustreranno il nostro pezzo di storia e forse collaboreranno anche quelli della scuola materna. Vi piace l’idea? Se si potreste farlo anche voi. Ri... ciao

 
..... LA STORIA CONTINUA .....
Decise perciò di andarla a trovare ogni giorno dopo la scuola, insieme ai suoi amici. Nonna Cicca parlava spesso di suo nipote Fabio e ogni volta che lo faceva gli occhi le luccicavano di felicità. Rossella, pertanto, pensò di rintracciare il nipote chiedendo aiuto al sindaco del suo paese. Dopo una lunga ricerca, seguita da tanti fallimenti, riuscì finalmente a trovarlo e ad incontrarlo.
Fabio, nonostante si fosse disinteressato della nonna per molto tempo, perché preso dai suoi molteplici impegni, fu felice che qualcuno gli avesse ricordato della sua esistenza. Alla sua mente riaffiorarono quelle sere d’inverno, quando, davanti al camino, gli raccontava “le storie” del paese, ricche di e maghi e streghe.
Rossella parlò a Fabio della solitudine e della cattiva salute di nonna Cicca. Il giovane, commosso, decise di incontrarla al più presto.
Fabio, Rossella e i suoi compagni prepararono una bella sorpresa per nonna Cicca. Mentre la vecchietta era fuori, i ragazzi si recarono nella sua piccola e semplice casa e apparecchiarono una bella tavola con tante leccornie, spensero le luci e tutti si nascosero aspettando in silenzio.
Sul tardi, nonna Cicca rientrò in casa tutta infreddolita, accese la luce e meraviglia delle meraviglie, si ritrovò tra le braccia del suo caro nipote.
Rossella e i suoi compagni uscirono dai loro nascondigli e insieme festeggiarono l’incontro partecipando all’immensa gioia di nonna Cicca e di suo nipote.
Erano riusciti a ridonare al povero cuore malato di Cicca un po’ di serenità.


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